Ho iniziato questo disegno nel 2014. Avevo completato tutto il volto e l’effetto era davvero promettente. A un certo punto mi sono bloccata.
Questo disegno ha fatto con me tre traslochi, è atterrato su diversi tavoli da disegno, senza essere mai completato.
Quando a Maggio ho avuto le chiavi del mio nuovo studio a Neukölln, l’ho portato lì, e mi sono imposta di finirlo a tutti i costi. Avevo una mostra presso il Kunstquartier Bethanien a breve, lo avrei finito ed esposto alla mostra.
Il lavoro di completamento è stato lento. Tornare su un vecchio disegno è molto faticoso. Più andavo avanti, più mi pareva di non arrivare mai a finirlo.
Quando oramai mancavano pochi giorni al Vernissage, ho pensato che anche se per me il disegno non era finito, agli occhi degli altri poteva apparire finito. Quindi decisi di esporlo senza cornice, in modo da poterlo riprendere in seguito e riportare sul tavolo da disegno.
Adesso mi chiedo quanto ancora avrei lavorato a questo disegno se i collezionisti Fouad e Katharina Banit, vedendolo, non lo avessero subito comprato.
Dal punto di vista tecnico, questo disegno si fonda su un dialogo visivo tra due linguaggi espressivi: da un lato, un ritratto a matita e carboncino, realistico fino a sfiorare l’iperrealismo, meticolosamente cesellato attraverso un micro-tratteggio preciso e controllato; dall’altro, un universo di doodling realizzato con pennarelli, libero, istintivo, apparentemente caotico.
La composizione mette in contrasto la perfezione formale del bianco e nero con la spontaneità dei segni grafici, creando un equilibrio tra ordine e impulso creativo.
Questa giovane ragazza si abbandona a fior d’acqua, lascia fluire i capelli e si immerge simbolicamente in una dimensione del subconscio, dove simboli, immagini e ricordi d’infanzia emergono e creano spirali attorno a lei.
Tra i ricordi, emerge il segreto.