Questo disegno è legato a un mio ricordo d’infanzia. Avevo non so quanti anni, 5, 7? O giù di lì. In tv passavano una pubblicità, di fronte alla quale ogni volta restavo incantata. C’era una bambina, graziosa e ben pettinata, che apriva un tubo di Baci Perugina. Dal tubo usciva una miriade di stelle, che iniziavano a fluttuare tutt’attorno, brillando magnificamente e irradiando ovunque una luce celestiale. Non so se fosse proprio così in realtà, ma così me la ricordo. Io restavo ogni volta a bocca aperta. La sera, prima di addormentarmi, pensavo a quelle stelle. Anche io volevo averle, quelle stelle. Non mi importava dei cioccolatini, né di nessun altro tipo di dolce o di giocattolo, volevo solo avere quelle stelle. Chiudevo gli occhi e le immaginavo esplodere fuori dal tubo di Baci e fluttuare nella mia cameretta, illuminare il soffitto e brillare di luce celeste.
Ebbene, quei tubi di Baci erano in vendita ovunque. Si trovavano vicino alla cassa di ogni supermercato. Dovevo solo convincere mia madre a comprarmene uno.
Al tempo, mia madre lesinava su tutto. I miei genitori pensavano al nostro avvenire e mettevano da parte soldi il più possibile. Io ogni volta le chiedevo di comprarmi un tubo di Baci. Lei ogni volta lei temporeggiava.
“Ma che ci devi fare? – diceva – Ma poi nemmeno li mangi. A casa ne abbiamo tanta di cioccolata… quella avanzata dalle uova di Pasqua. Dai, su, lascia perdere”.
Ma il desiderio di avere quelle stelle si faceva sempre più cocente. E armata della caparbia sfibrante tipica dei bambini, ogni volta insistevo fino all’esasperazione.
Un giorno, mia madre venne nella mia cameretta e mi diede il tubo di Baci. Io saltai di gioia! Volevo stappare quel tubo subito! Prima, chiusi la porta perché non scappasse via dalla cameretta una sola stella.
Il resto della storia è inutile raccontarlo…