Questo, tra i miei disegni, è forse uno di quelli più dettagliati e accurati. È un esercizio di ritratto fotorealistico a matita, specie orientato allo studio della pelle.
Qualsiasi artista desideri perfezionare la rappresentazione della pelle in un volto, trova beneficio dalla presenza di qualche ruga. Per questo, ero alla ricerca di una foto di riferimento che rappresentasse una persona non troppo giovane. Volevo anche un volto con un naso prominente e caratteristiche distintive, che si discostasse dai canoni convenzionali di bellezza; e che potesse offrirmi un ampio margine di esplorazione del sottostrato.
La foto di riferimento mi è stata gentilmente fornita da una persona a me molto cara, che al tempo stava impegnandosi in un progetto di archiviazione e preservazione della memoria storica della comunità LGBTQ+, che includeva ritratti fotografici.
In questo ritratto, che ho intitolato “Pride”, credo di aver colto, al di sotto della complessa struttura dell’epidermide, una sorta di dignitosa fierezza, quasi una rivendicazione.